GUGLIELMO MARCONI E LA RADIO TRA MOSTRE E FICTION

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Nel 2024 si celebrano Guglielmo Marconi e la radio. Ricorrono infatti due anniversari importanti: i 150 anni dalla nascita dello scienziato, nato a Bologna il 25 aprile 1874, e i 100 anni della nascita di Radio Rai, avvenuta il 6 ottobre 1924. E la Rai non poteva non rendere omaggio ad uno dei più grandi inventori vissuto tra Otto e Novecento, creatore della telegrafia senza fili, della radio e pioniere delle moderne telecomunicazioni. Scoperte straordinarie destinate a cambiare la società e che hanno portato Marconi ad essere insignito del premio Nobel per la fisica nel 1909. Il 20 e 21 maggio su Rai Uno va in onda la miniserie in due episodi ‘Marconi – L’uomo che ha connesso il mondo’ (leggi l’articolo di Serena Romano) con Stefano Accorsi, Ludovica Martino, Nicolas Maupas e Alessio Vassallo.

In occasione della conferenza stampa di presentazione della serie, Stefano Accorsi ha raccontato la sua esperienza nel ruolo da protagonista. Studiando Marconi, l’attore ha dichiarato di essere rimasto colpito dalla vocazione e dal talento che lo scienziato ha dimostrato di avere fin da giovane: “Lui ha inventato qualcosa che prima non esisteva, noi abbiamo migliorato ciò che già esisteva. Marconi seguiva continuamente le sue intuizioni e ha reso possibile ciò che molti ritenevano impossibile”. Accorsi si è soffermato anche sull’importanza della radio, rimasta fedele a se stessa nel tempo, e del concetto di ‘connessione’, del desiderio di unire luoghi e popoli lontani, di abbattere le distanze: tutte cose a cui Marconi teneva molto.

Nel contempo la RAI ha allestito, nel Palazzo della Radio in via Asiago 10, la mostra ‘Guglielmo Marconi – Prove di trasmissione’, che si potrà visitare fino al 13 febbraio 2025.

Una mostra dedicata all’inventore del sistema di telecomunicazione a distanza attraverso onde radio, la cui evoluzione ha consentito lo sviluppo della radio, della televisione e, più in generale, di tutti i moderni sistemi e metodi di comunicazione. Guglielmo Marconi ebbe anche un ruolo di rilievo nella storia del Servizio Pubblico radiotelevisivo italiano, avendo contribuito alla costituzione societaria dell’URI (Unione radiofonica italiana), poi diventata Rai. La mostra è a cura di Roberto Ferrara ed Ennio Matano. Gli allestimenti sono realizzati dallo scenografo Marco Calzavara.

L’accesso alla mostra è garantito un giorno al mese, il sabato. La fascia oraria di apertura al pubblico è dalle 9.00 alle 13.00. L’accesso è gratuito, su prenotazione nominale non cedibile e può essere effettuata solo online sul sito del FAI, che organizza le visite guidate per gruppi di 10 persone.

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