‘Il gusto delle cose’ (‘La passion de Dodin Bouffant’, 2023) di Tran Anh Hung, con Juliette Binoche e Benoît Magimel, rende omaggio al cinema culinario più sopraffino, in particolare ai film che uniscono il culto del cibo all’ambientazione storica. La vicenda si svolge nella campagna francese del 1885, dove l’eccelsa cuoca Eugénie prepara piatti ricercati insieme a Dodin Bouffant, gastronomo abituato a soddisfare i palati più sofisticati.
La lunga sequenza iniziale dura mezz’ora e costituisce una dimostrazione di quanto la cucina possa essere raffinata, in un tripudio sensoriale che parte dalla vista ma che coinvolge, per induzione, anche il gusto e l’olfatto. Allo spettatore sembra di sentire il profumo delle pietanze, dai bolliti alle fritture, dai consommé ai dolci. Un lavoro decisamente impegnativo che ha richiesto la collaborazione di un esperto del settore: Pierre Gagnaire, chef stellato francese che ha supportato gli attori nelle complesse sequenze tra paioli di rame e fuochi.
Pierre Gagnaire e Benoît Magimel sul set de ‘Il gusto delle cose’
‘Il gusto delle cose’ segue un lungo filone cinematografico in cui il cibo è l’elemento portante della storia e suggerisce allo spettatore sapori prelibati. Tra i film ambientati nel passato che celebrano il gusto e la buona cucina, ne vorrei citare tre.
’Il pranzo di Babette’ (1987) di Gabriel Axel, tratto dall’omonimo racconto di Karen Blixen, premio Oscar 1988 come Miglior Film Straniero. Babette Hersant, cuoca francese emigrata in Danimarca dopo la repressione della Comune di Parigi nel 1871, viene accolta da due anziane sorelle. Dopo aver ottenuto una grossa somma vincendo alla lotteria, decide di utilizzare i soldi per preparare un pranzo indimenticabile in memoria del Decano del villaggio nel centenario della sua nascita. I fortunati commensali degustano brodo di tartaruga, Bliny Demidov, quaglie ‘en sarcophage’, insalata, formaggi, savarin, frutta e e caffè con tartufi al rum.
‘Come l’acqua per il cioccolato’ (1992) è un film di Alfonso Arau tratto dal romanzo di Laura Esquivel, che coniuga mirabilmente il piacere del cibo con la passione amorosa. Audace e sensuale, il film segue le vicende di Tita De La Garza e Pedro Muzquiz a Piedras Negras, Rio Grande, nei primi anni del Novecento. I due giovani sono condannati a vivere in clandestinità il loro amore, perché secondo la tradizione familiare Tita deve rimanere nubile per aiutare la madre in vecchiaia. Pedro sposa Rosaura, la sorella maggiore di Tita, per poter stare vicino alla sua innamorata. Non potendo esprimere liberamente i propri sentimenti, Tita scopre un mezzo insolito per comunicare con l’amante: il cibo.
‘Chocolat’ (2000) di Lasse Hallström è tratto dal romanzo omonimo di Joanne Harris ed è interpretato da un cast all stars: Juliette Binoche, Johnny Depp, Lena Olin, Judi Dench e Alfred Molina. La vicenda si svolge nel 1959 in un sonnecchiante paesino francese, Lansquenet-sur-Tannes, durante la Quaresima. Proprio nel periodo in cui ai cittadini, guidati da un sindaco bigotto, viene intimato di privarsi dei piaceri del cibo, giunge la misteriosa ed affascinante Vianne Rocher con sua figlia Anouk. Vianne apre una cioccolateria e per gli abitanti del villaggio, resistere alla tentazione diventerà ogni giorno sempre più difficile. I cioccolatini di Vianne sono una festa per gli occhi, così come il suo negozio. Cosa c’è di meglio di una buona tazza di cioccolata fumante per risvegliare i sensi? Un film al profumo di cacao e spezie che è ormai diventato un cult dei primi anni Duemila.