Se vi aspettate la classica ghost story, vi sbagliate: ‘The Little Stranger’ è un film di inquietudini, di suggestioni, in cui i vivi sono più tormentati -e probabilmente più pericolosi- dei morti. Protagonista è Hundreds Hall, un’antica magione del Warwickshire in disfacimento, i cui abitanti vivono la luce riflessa -sempre più fioca con il passare del tempo- dei fasti passati. In quella grande casa entra, negli anni ‘40, il dottor Faraday, chiamato a causa di un malore della domestica. Per Faraday, medico di umili origini molto stimato nel villaggio, non si tratta della prima volta a Hundreds Hall. Nella sua mente è vivo il ricordo di un giorno di festa del 1919, quando da bambino riuscì a varcare la soglia grazie ad una cameriera amica della madre. Profondamente colpito dalla grandezza e dal fasto, in contrasto con l’indigenza della sua famiglia, il piccolo Faraday rimane suggestionato.
A distanza di tanti anni, l’ambizioso dottore mostra un’insolita attrazione per la casa e cerca di entrare nelle grazie dei suoi abitanti, che ora vivono in condizioni modeste: la signora Ayres e i suoi due figli, Roderick, rimasto zoppo e sfigurato in volto dopo la guerra, e la bella e amareggiata Caroline. Faraday si avvicina prima a Roderick proponendogli delle cure, poi a Caroline cogliendone l’insoddisfazione e il desiderio di evasione. Gli Ayres rivelano a Faraday di avvertire la presenza di Suki, la prima figlia della padrona di casa morta da bambina, che sembra essere infastidita dalla presenza del medico, sempre più influente nella famiglia. Faraday, da uomo di scienza, rifiuta l’idea di un fantasma tra le mura di Hundreds Hall, ma un tragico evento costringerà tutti a fare i conti sia con il passato che con il presente.
Dal romanzo gotico ‘L’ospite’ (‘The Little Stranger’) di Sarah Waters, Larry Abrahamson dirige Domhnall Gleeson, Charlotte Rampling, Ruth Wilson e Will Poulter in una storia di decadenza, di ossessione e di riscatto sociale. Disponibile sulla piattaforma Chili.