
Un cartellone all’insegna della drammaturgia contemporanea, della musica e dei giovani è quello che caratterizza il Teatro Sala Umberto per la stagione 2018/2019.
Dal 25 settembre al 14 ottobre 2018 Giuseppe Zeno in ‘Non si uccidono così anche i cavalli?’, regia di Giancarlo Fares.

Dal 16 al 28 ottobre ‘Il re anarchico e i fuorilegge di Versailles’, scritto, diretto e interpretato da Paolo Rossi con Lucia Vasini. Ancora una tappa del lungo percorso di Paolo Rossi attorno al “pianeta” Moliere. Lo spettacolo prodotto dal Teatro Menotti, già dal titolo tra Pirandello e Lina Wertmuller, racconta la straordinaria visione teatrale di un autore attore sempre in bilico tra il dentro e il fuori scena, tra il personaggio, l’attore e la persona.
Dal 31 ottobre all’11 novembre ‘La bastarda di Istanbul’ con Serra Yilmaz, dall’omonimo romanzo di Elif Shafak. Dopo il grande successo della scorsa stagione, torna a grande richiesta lo spettacolo che ha registrato 12 sold out e 6000 spettatori. Un’affascinante saga familiare multietnica, popolata da meravigliosi personaggi femminili, da storie brucianti e da segreti indicibili che legano Istanbul all’America e la Turchia all’Armenia.
Dal 13 al 25 novembre ‘La classe’ di Giuseppe Marini. Una cittadina europea in forte crisi economica al giorno d’oggi. Disagio, criminalità e conflitti sociali sono il quotidiano di un decadimento generalizzato che sembra inarrestabile. A peggiorare la situazione, appena fuori dalla città, c’è lo ‘Zoo’, uno dei campi profughi più vasti del continente. A pochi chilometri dallo ‘Zoo’, sorge un Istituto Comprensivo specializzato in corsi professionali che avviano al lavoro. La scuola, le strutture, gli studenti e il corpo docente sono lo specchio della depressione economica e sociale della cittadina. Albert, giovane professore di Storia, viene incaricato dal Preside dell’Istituto di tenere un corso di recupero pomeridiano per sei studenti difficili, sospesi per motivi disciplinari.
Dal 27 novembre al 9 dicembre ‘Cose così’ di Giacomo Ciarrapico. Nel salotto-cucina di una casa borghese tre oggetti ‘animati’ e un ospite inatteso raccontano dai loro particolarissimi punti di vista la storia della famiglia Perfetti (che vedremo e immagineremo solo attraverso i loro racconti). Tre punti di vista particolarissimi perché molto strani sono gli ‘oggetti’ che parlano (interpretati da tre attrici): una Banconota, una Busta di Insalata e il Cursore del computer di famiglia. Più un quarto personaggio per sua natura inatteso: il Destino (interpretato da un attore).
Dal 13 al 25 novembre ‘La classe’ di Giuseppe Marini. Una cittadina europea in forte crisi economica al giorno d’oggi. Disagio, criminalità e conflitti sociali sono il quotidiano di un decadimento generalizzato che sembra inarrestabile. A peggiorare la situazione, appena fuori dalla città, c’è lo ‘Zoo’, uno dei campi profughi più vasti del continente. A pochi chilometri dallo ‘Zoo’, sorge un Istituto Comprensivo specializzato in corsi professionali che avviano al lavoro. La scuola, le strutture, gli studenti e il corpo docente sono lo specchio della depressione economica e sociale della cittadina. Albert, giovane professore di Storia, viene incaricato dal Preside dell’Istituto di tenere un corso di recupero pomeridiano per sei studenti difficili, sospesi per motivi disciplinari.
Dal 27 novembre al 9 dicembre ‘Cose così’ di Giacomo Ciarrapico. Nel salotto-cucina di una casa borghese tre oggetti ‘animati’ e un ospite inatteso raccontano dai loro particolarissimi punti di vista la storia della famiglia Perfetti (che vedremo e immagineremo solo attraverso i loro racconti). Tre punti di vista particolarissimi perché molto strani sono gli ‘oggetti’ che parlano (interpretati da tre attrici): una Banconota, una Busta di Insalata e il Cursore del computer di famiglia. Più un quarto personaggio per sua natura inatteso: il Destino (interpretato da un attore).
Dall’11 al 16 dicembre Valentina Lodovini in ‘Tutta casa, letto e chiesa’, uno spettacolo sulla condizione femminile, in particolare sulle servitù sessuali della donna. Si ride, e molto, ma alla fine resta addosso una grande amarezza. Il primo debutto è stato a Milano, alla Palazzina Liberty, nel 1977, in appoggio alle lotte del movimento femminista. Il testo è tuttora allestito in oltre trenta Nazioni.
Dal 21 dicembre al 6 gennaio Flavio Insinna e la sua Piccola Orchestra nello spettacolo musicale ‘La macchina della felicità’.
Dall’8 al 13 gennaio Francesca Reggiani in ‘D.O.C. Donne d’origine controllata’, uno spettacolo che si basa su una serie di riflessioni riguardanti l’attualità e il mondo che ci circonda.
Dal 15 gennaio al 3 febbraio ‘Colpo di scena’ con Flavio Buccirosso e dal 5 al 10 febbraio Riccardo Rossi nella commedia ‘L’amore è un gambero’. Dal 12 al 17 febbraio sempre Riccardo Rossi sarà protagonista di ‘That’s life’.

Dal 19 al 24 febbraio ‘L’importanza di chiamarsi Ernesto’ di Oscar Wilde, regia di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia. L’indagine attorno alla vita e alle opere di Oscar Wilde che Ferdinando Bruni e Francesco Frongia conducono da alcuni anni li ha portati nel 2017 ad affrontare la più famosa commedia del grande autore irlandese. Dopo ‘Salomé’, ‘Il fantasma di Canterville’ e ‘Atti osceni–I tre processi di Oscar Wilde’, ‘L’importanza di chiamarsi Ernesto’ ha regalato ai due registi e alla compagnia un nuovo successo.
Dal 26 febbraio al 3 marzo torna Riccardo Rossi con ‘Viva le donne!’ e dal 5 al 17 marzo Enzo Iacchetti in ‘Libera Nos Domine’, regia di Alessandro Tresa. Il nuovo spettacolo di Iacchetti esprime il desiderio di comunicare parole e musiche nel puro stile Teatro-Canzone. Il popolare comico si stacca dal cabaret per arrivare a maturare considerazioni che lo allontanano da come lo conosciamo in tv.
Dal 19 al 31 marzo ‘La scuola delle scimmie’ di Bruno Fornasari. Tennessee, 1925. John Thomas Scopes, professore supplente di biologia, viene processato per aver violato una legge che vieta l’insegnamento della teoria darwiniana a scuola.
Italia, 2015. Un professore di scienze naturali torna ad insegnare nel suo quartiere di origine. Le difficoltà di integrazione sono il principale problema della scuola di periferia in cui si trova ad operare e il rischio di radicalizzazione delle differenze tra le varie etnie e culture è una bomba dalla miccia molto corta e infiammabile. Lui stesso ha perso un fratello che, convertitosi all’Islam, è partito per combattere la sua guerra santa, scomparendo. Il senso di responsabilità e il vuoto lasciato da quella perdita spingono il professore a cercare di educare i ragazzi alla scienza come anticorpo del fanatismo religioso. Un dialogo tra due epoche lontane nel tempo, ma in realtà più vicine di quanto si immagini.
Italia, 2015. Un professore di scienze naturali torna ad insegnare nel suo quartiere di origine. Le difficoltà di integrazione sono il principale problema della scuola di periferia in cui si trova ad operare e il rischio di radicalizzazione delle differenze tra le varie etnie e culture è una bomba dalla miccia molto corta e infiammabile. Lui stesso ha perso un fratello che, convertitosi all’Islam, è partito per combattere la sua guerra santa, scomparendo. Il senso di responsabilità e il vuoto lasciato da quella perdita spingono il professore a cercare di educare i ragazzi alla scienza come anticorpo del fanatismo religioso. Un dialogo tra due epoche lontane nel tempo, ma in realtà più vicine di quanto si immagini.
Dal 2 al 7 aprile ‘Hotel Paradiso’ di S. Kautz, A. Kistel, T. Rascher, F. Rohn, H. Schüler, M. Vogel, N. Witte. Regia di Michael Vogel. Strane cose accadono nel tranquillo Hotel Paradiso, un piccolo albergo di montagna gestito con pugno di ferro dalla anziana capo-famiglia. Ci sono quattro stelle che orgogliosamente troneggiano sull‘entrata e una fonte che promette la guarigione di malattie fisiche e psichiche. Ma si intravedono nubi all‘orizzonte. Il figlio sogna il vero amore mentre combatte una dura battaglia con la sorella per mantenere il controllo sulla gestione dell‘albergo. La donna del piano ha un problema di cleptomania e il cuoco ha una passione, quella di macellare, non solo animali… Quando il primo cadavere affiora, tutto l‘albergo scivola in un vortice di strani avvenimenti. Fra le alte vette delle Alpi si aprono abissi da cui è impossibile fuggire…. Familie Flöz in versione noir! Un giallo sulle Alpi pieno di umorismo, sentimenti travolgenti e un tocco di melanconia.
Dal 9 al 20 aprile Simone Cristicchi in ‘Manuale di volo per uomo’, regia di Antonio Calenda. Cristicchi interpreta un quarantenne rimasto bambino, con un problema preoccupante: qualunque cosa guardino i suoi occhi – dal fiore di tarassaco cresciuto sull’asfalto, ai grandi palazzi di periferia – tutto è stupefacente, affascinante, meraviglioso.
Per molti è un ‘ritardato’ da compatire, per alcuni un genio.
Per molti è un ‘ritardato’ da compatire, per alcuni un genio.
Dal 26 aprile al 5 maggio ‘Romeo l’ultrà e Giulietta l’irriducibile. Storia d’amore e tifo con tragedia finale’, regia di Gianni Clementi. Romeo l’ultrà e Giulietta l’irriducibile. Un titolo che prende solo a prestito i due appellativi Ultrà e Irriducibile (come fece Shakespeare con i Montecchi e Capuleti) per indicare due fazioni opposte, annebbiate da un odio reciproco talmente radicato ed insensato, da sconfiggere la purezza e l’amore di due ragazzi.
Un testo in versi, che segue le linee guida del classico shakespeariano ma usa un linguaggio decisamente popolare, in fin dei conti una storia “coatta”, che vive in una Roma popolare, periferica, dove i ragazzi guardano alla domenica calcistica, alla loro fede sportiva, come il fine ultimo della loro esistenza. Un’esistenza che si consuma stancamente fra lavoretti rimediati, pasticche per sballare, amori improvvisati, emozioni da inventare e finalmente la domenica, per gridare l’umano desiderio di appartenenza a un simbolo, un ideale.
Un testo in versi, che segue le linee guida del classico shakespeariano ma usa un linguaggio decisamente popolare, in fin dei conti una storia “coatta”, che vive in una Roma popolare, periferica, dove i ragazzi guardano alla domenica calcistica, alla loro fede sportiva, come il fine ultimo della loro esistenza. Un’esistenza che si consuma stancamente fra lavoretti rimediati, pasticche per sballare, amori improvvisati, emozioni da inventare e finalmente la domenica, per gridare l’umano desiderio di appartenenza a un simbolo, un ideale.
Dal 7 al 19 maggio Francesco Cicchella in ‘Millevoci Tonight Show’ e a chiudere la stagione dal 21 al 26 maggio Barbara Foria in ‘Euforia’ di Claudio Insegno.