
Parole d’autore è lo slogan della stagione 2018 2019 del Teatro Quirino Vittorio Gassman di Roma, che vede nella sua programmazione la rilettura teatrale di grandi classici e la proposta di interessanti opere contemporanee. Ecco gli spettacoli in cartellone:
Dal 9 al 21 ottobre ‘Quartet’, con Giuseppe Pambieri, Cochi Ponzoni, Paola Quattrini e Giovanna Ralli. Regia di Patrick Rossi Gastaldi. Protagonisti quattro grandi interpreti d’opera che vivono ospiti in una casa di riposo. Cosa accade quando a queste vecchie glorie viene offerto di rappresentare per un galà il loro cavallo di battaglia, il noto quartetto del Rigoletto di Verdi “Bella figlia dell’amor”? Tra rivelazioni, confessioni, invenzioni ed il classico coup de théâtre, i quattro troveranno il modo non solo di tornare alle scene, ma di far ascoltare le loro voci, riscoprendosi giovani e gloriosi come un tempo.
Un gioco teatrale e drammaturgico capace di far ridere, riflettere e commuovere.
Franco Branciaroli, ‘I Miserabili’
Dal 23 ottobre al 4 novembre Franco Branciaroli ne ‘I Miserabili’ di Victor Hugo. Regia di Franco Però. La storia del generoso galeotto Jean Valjean, di Fantine e di sua figlia Cosette, dell’oscuro Javert, dei Thénardier, di Marius, Gavroche, Eponine, e di tutti gli altri. I Miserabili appartiene alla storia non solo della letteratura, ma del genere umano, come l’Odissea, la Divina Commedia, il Don Chisciotte o Guerra e Pace. Questo romanzo geniale parla a ogni epoca come se ne fosse l’espressione diretta, perché tocca al cuore grandi temi universali come la dignità, il dolore, la misericordia, la giustizia, il male, la redenzione. In scena questa sterminata, meravigliosa sinfonia umana. Franco Branciaroli, un grande ‘strumento’, in un lavoro, quello sul romanzo di Hugo e sul ‘suo’ Jean Valjean, che l’attore definisce un percorso avventuroso, il ritratto di un’umanità che forse deve ancora venire, una sfida.
Daniele Pecci, ‘Il fu Mattia Pascal’
Dal 6 al 18 novembre ‘Il fu Mattia Pascal’ di Luigi Pirandello con Daniele Pecci, regia di Guglielmo Ferro. Mattia Pascal vive in un immaginario paese della Liguria. Il padre gli ha lasciato una discreta eredità, che presto va in fumo a causa dei maneggi dell’amministratore, Batta Malagna. Per vendicarsi, Mattia ne compromette la nipote, che poi è costretto a sposare, ritrovandosi anche a convivere con la suocera, che lo disprezza. La vita familiare è un inferno, umiliante l’impiego. Mattia decide di fuggire per tentare una vita diversa. A Montecarlo vince un’enorme somma di denaro e legge per caso su un giornale della sua presunta morte. Ha finalmente la possibilità di cambiare vita.
Dal 20 novembre al 2 dicembre ‘Sei personaggi in cerca d’autore’ di Luigi Pirandello, diretto e interpretato da Michele Placido. È presente un senso di ribellione da parte dei ‘personaggi’, con testi che parlano della società di oggi, delle sue drammaticità: il femminicidio, le morti bianche o anche l’impossibilità di un legame sentimentale, dovuta all’alienazione dell’uomo contemporaneo. La richiesta dei ‘Sei’ di dare vita al loro dramma coincide qui, più che mai, con la funzione che è propria del palcoscenico, ossia accogliere la rappresentazione. Nella lettura di Placido, quella ‘commedia da fare’ è un inno al teatro che mai abdica alla propria missione.
Dal 4 al 9 dicembre Lucia Poli, Milena Vukotic e Marilù Prati in ‘Sorelle Materassi’, dal romanzo di Aldo Palazzeschi. Regia di Geppy Gleijeses. Il capolavoro di Aldo Palazzeschi che, in questa versione teatrale, si presenta al pubblico come una delle più belle “novità italiane” degli ultimi anni.
Dall’11 al 23 dicembre ‘Il berretto a sonagli’ di Luigi Pirandello, diretto e interpretato da Sebastiano Lo Monaco, con Marina Biondi. La regia di Lo Monaco, affronta e sviluppa tutti i personaggi caratterizzandone ed esaltandone la verità emotiva. Tutti gli attori in questo spettacolo hanno cercato di essere personaggi vivi e veri, più di noi che respiriamo, alternando pianto e riso durante tutto lo svolgimento del dramma.
Dal 26 dicembre al 13 gennaio Massimo Ghini in ‘Operazione San Gennaro’, tratto dal film di Dino Risi, regia di Massimo Ghini. Un affresco visionario in cui vengono esaltate le due anime, quella napoletana e quella americana, alla base della narrazione di questa storia fatta di diavoli e santi dal volto umano che condividono il miracolo di vivere.
Dal 15 gennaio al 3 febbraio ‘Così parlò Bellavista’, dal film e dal romanzo di Luciano De Crescenzo. Con Geppy Gleijeses, Marisa Laurito e Benedetto Casillo. Regia di Geppy Gleijeses. In occasione del 90° compleanno di Luciano De Crescenzo, Alessandro Siani e Geppy Gleijeses adattano per il teatro il film di culto e il romanzo Così parlò Bellavista. È un omaggio doveroso, ma vivo e teatralissimo all’opera principale di De Crescenzo.
Dal 5 al 17 febbraio Veronica Pivetti in ‘Viktor und Viktoria’, commedia con musiche dal film di Reinhold Schünzel, regia Emanuele Gamba. Sullo sfondo di una Berlino anni trenta, una spassosa Veronica Pivetti ci racconta e ci canta una storia piena di qui pro quo, cambi di sesso, di persona e di intrecci sentimentali senza esclusione di colpi.
Dal 19 febbraio al 3 marzo ‘La cena delle belve’, regia di Julien Sibre e Virginia Acqua. Con Marianella Bargilli, Francesco Bonomo, Maurizio Donadoni, Ralph Palka, Gianluca Ramazzotti, Emanuele Selce e Silvia Siravo. Il genio di Katchà ci dipinge senza compiacimento la natura umana, con un realismo crudo in cui l’ironia non è mai assente, e, di fronte all’orrore affrontato con derisione, lo spettatore ride molto di questi piccoli personaggi.
Dal 5 al 17 marzo Ornella Muti e Enrico Guarneri ne ‘La governante’ di Vitaliano Brancati. Questa commedia, scritta nel 1952, fu subito censurata. La scusa era quella del tema – allora molto scottante – dell’omosessualità, anche se Brancati sosteneva che la sostanza della vicenda è più la calunnia che l’amore fra le due donne.
Dal 19 al 31 marzo Massimo Ranieri ne ‘Il gabbiano’ di Anton Ĉechov, regia di Giancarlo Sepe. Una pietra miliare della drammaturgia mondiale in un’inedita grande edizione che vede per la prima volta insieme due protagonisti assoluti del teatro italiano: Massimo Ranieri e Giancarlo Sepe. Una grande produzione, un allestimento imponente, attori di ottimo livello recitativo, in un nuovo e rivoluzionario adattamento.
Dal 2 al 14 aprile ‘Otto donne e un mistero’ di Robert Thomas, con Anna Galiena, Debora Caprioglio, Caterina Murino e Paola Gassman, regia di Guglielmo Ferro. È Natale, fuori nevica, i regali sono sotto l’albero, le luci e le note festose hanno invaso le stanze e su tutto si è appeso violentemente un profumo da donna. Di quale donna, delle otto che sfarfalleggiano in casa?
Dal 30 aprile al 5 maggio il Balletto di Roma in ‘Otello’, musiche Antonin Dvorak e coreografia Fabrizio Monteverde. Il coreografo rivisita il testo shakespeariano lavorando sugli snodi psicologici che determinano la dinamica dell’ambiguo e complesso intreccio tra i protagonisti Otello, Desdemona e Cassio. In questo triangolo di rapporti, i tre vertici risultano costantemente intercambiabili, grazie sì agli intrighi di Iago, ma ancor più alle varie maschere del “non detto” con cui la Ragione combatte il Sentimento.
Dal 7 al 19 maggio ‘Regalo di Natale’ di Pupi Avati con Gigio Alberti, Filippo Dini, Giovanni Esposito, Valerio Santoro e Gennaro Di Biase. Regia di Marcello Cotugno. Ci troviamo in una villa, la notte di Natale. Quattro amici di vecchia data, Lele, Ugo, Stefano e Franco, che non si vedono da dieci anni, si ritrovano per giocare una partita di poker e incontrano quello che è designato ad essere il “pollo” da spennare.