
Il Palazzo dei Diamanti di Ferrara ospita dal 1 dicembre 2019 al 13 aprile 2020 la mostra ‘De Nittis e la rivoluzione dello sguardo’. La mostra, organizzata in collaborazione con il Comune di Barletta, è a cura di Maria Luisa Pacelli, Barbara Guidi e Hélène Pinet.
Noto soprattutto per le sue composizioni eleganti e alla moda che ne determinarono il successo a Parigi, Giuseppe De Nittis è da annoverare anche tra i principali interpreti di un nuovo modo di guardare la realtà e tradurla con immediatezza sulla tela attraverso inquadrature audaci, tagli improvvisi, prospettive sorprendenti affiancate a una sapiente resa della luce e delle atmosfere. Che si tratti di paesaggi assolati del sud Italia, di ritratti o delle affollate piazze di Londra e Parigi, il pittore di Barletta ha lasciato una serie di istantanee che rappresentano il mondo nel suo apparire fugace e transitorio. Pur senza dimenticare le esigenze del mercato e facendosi interprete del gusto delle esposizioni ufficiali, attraverso un linguaggio teso alla sperimentazione e una sensibilità ottica affine a quella degli amici Manet, Degas e soprattutto Caillebotte, De Nittis ha abbracciato quella “rivoluzione dello sguardo” che segna l’avvento della modernità in arte, a cui nella Parigi di fine Ottocento contribuisce il confronto tra la pittura e i codici visivi della fotografia e della tradizione artistica giapponese.
Sono questi i temi che affronta la mostra, rileggendo la carriera del pittore da una prospettiva che pone l’accento sulla sua originalità e carica innovativa. Nel percorso espositivo, alle opere di De Nittis è affiancata un’ampia selezione di fotografie d’epoca firmate dai più importanti autori del tempo – da Charles Marville a Gustave Le Gray, da Alvin Coburn ad Alfred Stieglitz – oltre ad alcune delle prime immagini in movimento dei Lumière, con il fine di evidenziare il contributo del pittore alla comune creazione del linguaggio della modernità.
La rassegna è accompagnata da un catalogo illustrato che, grazie all’apporto di insigni studiosi, approfondirà alcuni temi ancora poco indagati come il rapporto tra l’artista e la fotografia coeva, l’interazione con le dinamiche del mercato che hanno segnato la fin-de-siècle, le tecniche utilizzate dall’artista e il ruolo decisivo della moglie Léontine nella carriera del pittore.
(DA SITO PALAZZO DEI DIAMANTI)