SUITE FRANCESE, L’ULTIMO ROMANZO DI IRENE NEMIROVSKI

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Pubblicato in Francia solo nel 2004, il libro della scrittrice morta ad Auschwitz nel 1942 ha permesso al pubblico internazionale di apprezzarne l’opera molti anni dopo la sua stesura. Nata a Kiev nel 1903 da una famiglia di banchieri ebrei, Irène Némirovski visse a Parigi, dove iniziò a scrivere all’età di 18 anni. Dense nubi si addensarono sul suo capo quando la Francia venne occupata dai nazisti. Irène continuò a scrivere, ma fu costretta ad usare uno pseudonimo, fino a quando non venne deportata in Polonia nel 1942, dove morì di tifo lasciando incompiuto l’ultimo romanzo a cui stava lavorando, ‘Suite francese’. La Némirovsky aveva affidato i suoi quaderni alle figlie, la tredicenne Denise e la piccola Elisabetta di soli cinque anni. Ma pur custodendo quelli che lei credeva essere i diari della madre, Denise non li lesse fino agli anni ‘90, quando si dedicò alla prima lettura di quelle pagine e iniziò in seguito l’opera di trascrizione.

Il libro (pubblicato da Newton & Compton) è composto da due ‘movimenti’, ‘Tempesta di giugno’ e ‘Dolce’. Nell’intenzione dell’autrice, le parti avrebbero dovuto essere cinque: oltre alle due già citate, anche ‘Prigionia’ (Némirovsky ha lasciato uno schema per la terza parte), ‘Battaglie’ e ‘La pace’.

Irène visse a Parigi con il marito e due figlie prima che l’invasione tedesca li costringesse a rifugiarsi in un villaggio in Borgogna, che fu di ispirazione per la fittizia località di Bussy. Credeva che il paese fosse un luogo piuttosto sicuro e fu proprio mentre viveva lì che iniziò a scrivere il suo romanzo, immaginandolo come una storia epica di un paese in guerra. Il primo movimento racconta della fuga di tanti parigini al momento dell’invasione della città da parte delle truppe naziste. Il secondo narra una storia d’amore, quella tra Lucile Angellier e l’ufficiale tedesco Bruno Von Franck. Lucile vive un’esistenza soffocante insieme alla suocera, donna dispotica e meschina, in  una casa grande ed elegante. Il padre di Lucile l’ha data in sposa al ricco Gaston Angellier per porre rimedio a speculazioni sbagliate, ma si tratta di un matrimonio senza amore. Prima di partire per il fronte e di essere catturato dai tedeschi, Gaston inizia una relazione extra-coniugale con una donna di Digione. La vita di Lucile viene stravolta quando Bussy viene invasa dai soldati tedeschi, che occupano le case degli abitanti, e nella dimora degli Angellier giunge l’affascinante ufficiale Bruno. Inizialmente Lucile ignora la presenza di Bruno, un giovane sensibile e raffinato che ha intrapreso la carriera militare per volontà della famiglia; ma ben presto inizia a provare un sentimento che la porterà a prendere decisioni forti e coraggiose, destinate a stravolgere la sua vita. Nèmirovski non si sofferma però tanto sulla storia d’amore, quanto sulla vita del paese e dei suoi abitanti, costretti a fare i conti con una drammatica realtà alla quale ognuno si adatta a modo suo: c’è chi cerca un’alleanza con i tedeschi per continuare a godere dei propri privilegi, chi invece li combatte, chi cerca di evitarli il più possibile e chi invece ne subisce in qualche modo il fascino. Un mondo variegato di personaggi e di emozioni raccontato in uno degli affreschi più vividi dell’occupazione francese durante la seconda guerra mondiale.

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