RACHEL, LA VEDOVA MISTERIOSA E SEDUCENTE DI DAPHNE DU MAURIER

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Roger Michell dirige Rachel Weisz, Sam Claflin, Holliday Grainger, Iain Glen e Pierfrancesco Favino nell’adattamento cinematografico del romanzo del 1951 di Daphne du Maurier ‘My Cousin Rachel’, ambientato nella Cornovaglia del 1800. Il film segue la vicenda di un giovane deciso a vendicarsi della bellissima e misteriosa cugina acquisita, ritenuta responsabile della morte del marito.

I romanzi di  Daphne du Maurier sono caratterizzati spesso da un clima di suspence e passione; vi si innestano ritratti psicologici sorprendentemente moderni di uomini e donne invischiati in relazioni intricate e talvolta ossessive. Il modo di scrivere dell’autrice era così cinematografico che Alfred Hitchcock ne fu ispirato traendo dai suoi romanzi tre film: ‘La taverna della Giamaica’ (Jamaica Inn), ‘Gli uccelli’ (The Birds) e ‘Rebecca, la prima moglie’ (Rebecca).
Quando fu pubblicato, ‘Mia cugina Rachele’ divenne istantaneamente uno dei romanzi più
popolari dell’autrice. La 20th Century Fox se ne assicurò i diritti, mettendo rapidamente in produzione il film con due delle star più popolari dell’epoca: Richard Burton e Olivia De Havilland. Distribuito nel 1952, il film ottenne quattro candidature agli Oscar e fece vincere un Golden Globe al giovane Burton come ‘Miglior attore esordiente’.
Immerso in un’atmosfera carica di desiderio e sospetto, il romanzo narra la storia di un
giovane piuttosto ingenuo in lotta con se stesso nel tentativo di stabilire se l’affascinante vedova del cugino, con il quale ha vissuto dopo la morte dei genitori, sia la donna dei suoi sogni… o un’avventuriera che ha assassinato a sangue freddo il marito per accaparrarsi l’eredità. Quando Rachel giunge alla tenuta degli Ashley, Philip conosce una donna che non somiglia affatto all’avvelenatrice dal cuore oscuro di cui delirava il cugino sul letto di morte.
L’elemento chiave nell’adattamento di Michell è la decisione di abbracciare pienamente
l’ambiguità elettrizzante del romanzo, che l’autrice mantiene viva come un incantesimo fino alla fine. Il cuore della storia è la ricerca della verità, una ricerca tormentosa e avvincente per il lettore, angosciante per Philip… e che prosegue incalzante fino alle ultime battute del film.

Per far rivivere in dettaglio la bellezza del XIX secolo, Roger Michell ha lavorato con un
team affiatato di collaboratori: il direttore della fotografia Mike Ely, la scenografa Alice Normington e l’ideatrice dei costumi Dinah Collin. L’epoca precisa in cui si colloca il romanzo non è chiara: Michell ha deciso di ambientare la sceneggiatura verso la fine degli anni ’30 del 1800, all’alba dei mutamenti rapidi e radicali dell’età vittoriana. Siamo a cavallo tra la Austen e Dickens e poco prima dell’avvento della ferrovia, che
avrebbe alterato tanto la società rurale inglese.
“Roger ha potuto così esplorare una società in evoluzione”, osserva Kevin Loader. “Ha
ambientato il film agli albori della rivoluzione industriale, quando il cambiamento stava appena iniziando a raggiungere le campagne”.

‘Rachel’, dal 15 marzo al cinema.

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